La FONC: Musica per inclusione e partecipazione

AIM+Associazione+Interessi Metropolitani • 17 settembre 2025

Può la musica cambiare il mondo? Sicuramente un gruppo di ottoni e percussioni a Milano ci crede e porta in strada i valori dell'inclusione di etnia, religione e genere. Ne parliamo con Francesco di Fanfara Fonc

Potete descriverci in sintesi la vostra attività?

Non siamo un’associazione ma siamo un gruppo di persone accomunati dalla voglia di suonare e portare avanti dei valori. Ci definiamo una banda sociale. Già dal suo nome Fonc racconta la sua mission: siamo una fanfara obbligatoria non convenzionale. Abbiamo la volontà di suonare senza un direttore, ma proponendo i valori in cui crediamo, quelli dell'antifascismo e dell'antirazzismo. In generale dell’inclusione di razza, genere, religione.
Siamo una banda di ottoni e percussioni e proponiamo un repertorio che va dai canti popolari di lotta alla dance dei primi anni 2000 laddove individuiamo un percorso di inclusione sociale. Attraverso la nostra musica cerchiamo di portare avanti un progetto sociale.

Basate le vostre performance su improvvisazione o avete spartiti?

Proviamo i pezzi in zona Giambellino, a cui siamo molto legati, perché ci troviamo ogni domenica e ogni martedì alla casetta verde di via Odazio. Proviamo pezzi più o meno noti, mediante spartiti che ogni persona ha in base al proprio strumento.
Non siamo diretti, perché non c'è il direttore d’orchestra della Fanfara. Semplicemente abbiamo le nostre regole interne, per realizzare il pezzo, in maniera corretta e musicale, per l'appunto. L’improvvisazione c'è all'interno di un un brano, come in qualsiasi altro tipo di musica, in cui c'è uno spazio "aperto" ben definito, che viene provato e concordato durante le prove
.

Quanto dura una vostra esibizione?

La durata dipende dalla richiesta e comunque varia da 40 minuti, a anche due ore.

Quanti siete?

Questa è una domanda difficile. Abbiamo un numero variabile tra i 20 e i 30. La nostra è una Fanfara aperta. Le persone entrano ed escono a loro piacere, in maniera volontaria, senza compenso. I cachet che arrivano, vanno direttamente in cassa e li utilizziamo per trasferte o costumi di scena.
Cerchiamo di chiedere continuità, perché sarebbe impossibile studiare un pezzo. Tuttavia, il nostro è un progetto musicale libero, per cui abbiamo sempre persone che partecipano in modo discontinuo. Ovviamente, se una persona risulta poco assidua, valutiamo la sua partecipazione, ma il clima è quello di una famiglia e difficilmente escludiamo artisti.


⁠Che rapporto avete con il quartiere?

Siamo felici di essere stati accolti nella casetta di via Odazio, perché riteniamo che Giambellino Lorenteggio sia un quartiere votato all'inclusione, valore per cui ci battiamo. Cerchiamo di partecipare alle iniziative di questo quartiere per gratitudine all'accoglienza e restituzione di valori condivisi.
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